DICONO DI ME
Di seguito vengono riportati articoli, spunti e citazioni riguardanti l’artista
“Marcela lavora il figurativismo all’interno di una libertà radicale di espressione artistica che conferisce al suo lavoro un senso di transito basato sulla ricerca…”
Tradotto dal castigliano: Venezuela, Giornale “El Universal”, 18 febbraio 1963
“Dipinti ad olio di un figurativismo espressionista che mostrano la presenza di un artista di qualità, soprattutto nei nudi che sono un tema ripetuto nei suoi dipinti. Colori forti, tratti sicuri, accompagnati da un grafismo di linee nere che danno origine a opere dalla personalità definita e accattivante.”
Tradotto dal castigliano: Venezuela, RAS (Eduardo Robles Piquer) Fumetista e architetto paesaggista. Giornale “El Nacional”, 14 novembre 1965
Marcela… ribelle, franco, sincero fino al midollo. Testarda, ottimista, cento per cento nervosa e parla troppo. Ma quando lo spettatore s’immerge nella sua pittura, inizia a scoprire valori insospettati all’interno della sua arte rivoluzionaria, rivoluzionaria in senso creativo. In nessun momento ha abbandonato il figurativismo, ma non aspira nemmeno a catturare realtà sfacciate…
Tradotto dal castigliano: Giornale “El Nacional. Novembre 1968, Venezuela
Il suo lavoro rappresenta una catarsi, tira fuori gli aspetti tristi e pessimisti della sua vita per disegnarli e dipingerli, esempio: Amicizia… che scherzo crudele…
Tradotto dal castigliano: Venezuela, Giornale “El Universal”, 18 febbraio 1963
Marcela: La forza fatta vibrazione nell’espressionismo: I lavori di questa sensibile pittrice e scultrice attirano un’attenzione potente proprio per quella forza, e un ritmo quasi sensuale che lei imprime su di esse.
Tradotto dal castigliano: Giornale “El Mundo”, Sezione Informazioni Culturali, giugno 1970, Venezuela. Dott.ssa Teresa Piñana Vives, giornalista.
Ricercatrice tenace, questa artista ha esposto le sue sospensioni dimensionali con una tecnica audace e proporzioni nuovissime nel campo delle arti plastiche.
Tradotto dal castigliano: Giornale: “Arte Quincenal” 1971, Venezuela
La pittrice Marcela presenta in ogni sua opera una tecnica plastica mai utilizzata prima. Porta la forma umana con la semplice sospensione della pittura sotto la plastica, è un realismo figurativo con elementi moderni.
Tradotto dal castigliano: Giornale: “La Verdad” Febbraio 1972, Venezuela.
Ha stabilito i suoi reali nel nostro paese 20 anni fa e da allora ha dedicato tutta la sua vita artistica, oltre a insegnarci e renderci più grandi. È incredibile cosa può ottenere studiando a fondo la figura umana come ha fatto Marcela. Marcela, una donna pensante con una visione futuristica non si riposa…
Tradotto dal castigliano: Giornale: “La Religión” Febbraio 1972, Venezuela. Cruz Echenique, Giornalista.
Dipinti vigorosi nei colori e nelle linee che rivelano un’artista sicura e parlano di una solida formazione classica.
Tradotto dal castigliano: Giornale: “El Universal” Settembre 1973, Venezuela. Helena Sassone, Giornalista.
Sono i suoi temi erotici. È la sua opera laminata di concezione originale. È l’espressione intensamente vibrante di uno stato temperamentale che si rivela con una buona padronanza della forma, e che, d’altra parte, diventa un atteggiamento che pone Marcela come l’unica donna tra noi che osa posare, argomenti grezzi e con così molta libertà. Tuttavia, nonostante il suo temperamento, non cade nel grottesco e nel pornografico. Anzi, lo dice con un linguaggio alto e artistico…
Tradotto dal castigliano: Giornale: “El Universal” Maggio 1974, Venezuela. Adolfo Romero Luengo, Giornalista, storico.
“Esistono diverse definizioni dell’arte, ma c’è una spiegazione che più soddisfa: L’arte è ed esiste in quanto è fatta in virtù dei rapporti tra la natura, il pittore che la interpreta e lo spettatore che la vive. Questo è stato conveniente dirlo per capire meglio il processo che attraversa una pittrice come Marcela Jayé, la nostra cara amica. Nella sua arte e in alcuni aspetti della sua vita emerge l’accusa di struggente passione (agonia, etimologicamente significa combattimento) che caratterizza in modo univoco, ad esempio, i “Disparati”, i “Disastri” di Goya, e la denunciante “Guernica” di Picasso.
Marcela Jayé, senza dubbio, è un’artista che condivide i successi e le sconfitte di questi nostri tempi tempestosi, libera sì, anche estremamente libera sotto certi approcci, ma non sempre disposta a resistere al colpo di frusta della propria verità.”.
1975 Catalogo Retrospettiva, Ministero della Pubblica Istruzione. Casa di Andrés Bello Anno Internazionale della donna, Anno della donna Venezuelana.
Tradotto dal castigliano: Venezuela, José RATTO – CIARLO Critico d’arte, maestro della cultura americana.
Quarantanove inchiostri compongono un set la cui esigenza espressiva si riflette nella violenza dei tratti come risposta alle situazioni vissute, all’essere umano.
Tradotto dal castigliano: Giornale: “El Diario de Caracas” Ottobre 1982, Venezuela. Adela de C., Giornalista. Mostra al Museo d’Arte Contemporanea Sofia Imber, Sala CADAFE
Tre gli appuntamenti per ricordare il 90° dalla fine dalla Grande: Il 9 agosto alle 19 in Via Caprera L’artista Italo belga Marcelle Liliane Jayé Tandura donerà al Comune di Vittorio Veneto un ritratto di Alessandro Tandura.
La Tribuna di Treviso, 3 Agosto 2008, pag. 29 sezione Provincia. Italia
Ma è proprio quello che persegue Marcela Jayé: I suoi disegni sono violenti, alcuni con volti di una certa “bruttezza” ma che esteticamente mantengono forza nelle loro linee e una grande espressione, che si scopre quando sono ben osservati…
Tradotto dal castigliano: Giornale: “Universal” Ottobre 1982, Venezuela. Ch. B. Giornalista. Mostra al Museo d’Arte Contemporanea Sofia Imber, Sala CADAFE.
Un’artista che si interessa alle persone che esprimono qualcosa, rifiutando coloro che vagano freddamente “senza riflettere o produrre nulla”.
Tradotto dal castigliano: Giornale: “El Universal” Ottobre 1982, Venezuela. Patrizia Guzmán Bajares Giornalista. Mostra al Museo d’Arte Contemporanea Sofia Imber, Sala CADAFE.
Restaurata la bandiera del centenario che ricopriva l’urna del liberatore. La specialista Marcela Jayé, ha svolto il meticoloso lavoro di recupero del tessuto di seta contaminato e quasi distrutto da funghi e termiti.
Tradotto dal castigliano: Giornale: “El Nacional” Diciembre 1983, Venezuela. Mara Comerlati Giornalista.
Le mani di Marcela Jayé sono piccole ma forti, mostrano traumi che parlano del suo lavoro. La Jaye è piccola e vivace, belga e venezuelana. Simón Bolívar è entrato nel suo sogno da quando ha aperto la sua urna per restaurarla. Marcela Jayé Artista, scultrice e restauratrice degli effetti personali del Liberatore dell’America Latina, Simón Bolívar.
Tradotto dal castigliano: Giornale: “El Nacional” Gennaio 1983, Venezuela. Nelson Hippolyte Ortega. Giornalista.
Dicono che sia la migliore restauratrice del paese e lei ci crede. È anche pittrice, scultrice e disegnatrice.
Tradotto dal castigliano: Rivista: “Kena” 30 Gennaio 1986, Venezuela. Eva Gutiérrez. Giornalista.
Marcela Jayé non solo restaura, combatte! Non è che sia una pugile, ma che in 8 anni di restauro del Museo Michelena, la casa che un tempo era lo studio del pittore di Valencia (Venezuela), ha dovuto affrontare i governi di questo paese, i critici, gli “conaisseures” d’arte e i suoi predecessori restauratori. Con oltre 30 anni di attività, confessa con orgoglio: “Sono l’unica restauratrice al mondo che sta restaurando un intero museo”.
Tradotto dal castigliano: Rivista: “Kena” 3 Luglio 1986, Venezuela. Enriqueta Lemoine. Giornalista.
Marcelle Jayé afferma la sua intransigente originalità. Grazie alla completa padronanza della scienza del restauro, è riuscita a salvare opere d’arte destinate all’estinzione.
Tradotto dal castigliano: Rivista: “Kena” 7 Maggio 1987, Venezuela. José Abinadé. Giornalista.
In un’occasione Marcela Jayé ha denunciato l’apparizione di un falso Botero in Venezuela. Lo stesso Fernando Botero ha confermato la valutazione e ha concordato con la restauratrice Jayé.
Tradotto dal castigliano: Giornale: “El Nacional” 4 Gennaio 1988, Venezuela. José Pulido. Giornalista.
Gli avvoltoi che Marcelle Jayé ha incontrato.
Con una personalità molto speciale, piacevole conversazione, senza mezzi termini, è la signora Marcelle Jayé, che ora ha deciso di scrivere e pubblicare il suo lavoro, con quel gusto quasi innato per la scrittura, basato sulle proprie esperienze
Tradotto dal castigliano: Rivista: “Páginas” 30 Enero 1992, Venezuela. Ana M. Hernandez. Giornalista.
Marcella Jayé cerca di nobilitare la professione della conservazione professionale dei mobili antichi. Il restauro sembra una specialità medica. Chi la vede all’opera la confonderebbe, a prima lettura, con un chirurgo: Bisturi e stetoscopio in mano, e una maschera sul viso.
Tradotto dal castigliano: Giornale: “El Universal” 4 Junio 1999Venezuela. Andrés Correa Guatarasma . Giornalista.
Un Cuore diviso fra Conegliano e Simón Bolívar.
Ritorno nella Marca per Marcella Jayé Tandura, artista e restauratrice dei documenti del “libertador” sudamericano. È la più famosa restauratrice delle “cose” di Simón Bolívar, “él libertador” la cui figura è il simbolo stesso della liberazione, nell’America Latina dal colonialismo spagnolo. È tornata con mamma Argenide, 90 anni, “per rivedere come si sta in Italia” e ha voglia di ributtarsi nel disegno e nella pittura raccontando della anche sua “passione tropicale”…
Il Gazzettino, Nordest. 5 maggio 2005. Italia. Adriano Favaro Giornalista.
Sennori: È arrivata in Sardegna perché cercava un clima mite nella sua Italia che mai ha dimenticato, e ha trovato a Sennori un calore umano a cui non era più abituata. Lei è Marcelle Jayé, artista conosciuta come la più importante restauratrice dei documenti di Simón Bolívar, l’eroe nazionale Venezuelano…L’arrivo nell’isola è stato preceduto da una visita a Conegliano Veneto, città dove si è avvicinata allo studio dell’arte…
La Nuova Sardegna, 25 giugno 2005, Italia
Fra le opere segnalate dalla giuria anche quelle della Italo-Venezuelana Jayé Tandura Marcelle che ha fatto pervenire al concorso una nota di merito dall’ambasciata Venezuelana in Italia. Un ulteriore premio verrà assegnato dalla giuria popolare…
L’Eco di Bergamo. 29 Giugno 2006, Italia. Anna Ianitelli.
Nell’ambito del programma della fine della Grande Guerra e prevede alle ore 18 in Via Caprera, la consegna al Comune di Vittorio Veneto, da parte dall’artista italo-belga-venezuelana Marcelle Liliane Jayé Tandura discendente dell’eroe, di un ritratto del pioniere del paracadutismo, delle dimensioni di due metri di altezza per un metro di larghezza
La Tribuna di Treviso, 5 Agosto 2008, pag. 37 sezione Giorno/Notte. Italia
… Una giuria internazionale ha avuto il difficile compito di selezionare i vincitori tra un’infinità di proposte creative. Composto da talenti eccezionali provenienti dal mondo dell’arte e della recitazione. Dall’Italia, l’artista Marcelle Jayé Tandura e l’Art Manager Germaine Szegedi hanno contribuito con la loro esperienza e sensibilità creativa, mentre, da Miami, le rinomate artiste venezuelane Elluz Peraza, ex miss e rinomata attrice, e Lupita Ferrer, attrice protagonista e figura emblematica del Venezuela, si sono uniti alla giuria per valutare le proposte. Insieme, sono stati responsabili della selezione dei vincitori del concorso, arricchito da diverse prospettive culturali.